La confusione sull’introduzione del pensiero computazionale nelle scuole è grande. Non so se dipenda dalla storicamente scarsa dimestichezza della cultura italica con la parte logico-matematica del nostro cervello (e della storia del pensiero), da un magari in buona fede ma maldiretto tentativo di colmare il distacco con altri popoli, o dalla scarsa disponibilità di docenti abbastanza preparati e abbastanza coraggiosi da saper affrontare un cambio di paradigma che comunque non è più rimandabile.
Aprite i dati, #3
Quello che era nato come un foglio di appunti digitale per una prima analisi dei dati aperti sul piano vaccinale Covid-19 messi a disposizione dalla Presidenza del Consiglio diventa, con un minimo di struttura in più, l’embrione di un “pacchetto” Python disponibile con licenza open e riutilizzabile/estendibile da chiunque.
Un dettaglio importante: il software è in grado di salvare temporaneamente il risultato dell’interrogazione in locale o sul cloud ed evitare così di pesare eccessivamente sul provider dei dati in caso di interrogazioni vicine nel tempo. Una forma di rispetto per chi fornisce i dati che aiuta a mantenere sostenibile l’ecosistema e a rinsaldare il trust tra fornitori (in questo caso lo Stato) e fruitori.
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