La confusione sull’introduzione del pensiero computazionale nelle scuole è grande. Non so se dipenda dalla storicamente scarsa dimestichezza della cultura italica con la parte logico-matematica del nostro cervello (e della storia del pensiero), da un magari in buona fede ma maldiretto tentativo di colmare il distacco con altri popoli, o dalla scarsa disponibilità di docenti abbastanza preparati e abbastanza coraggiosi da saper affrontare un cambio di paradigma che comunque non è più rimandabile.
Rafforzare il sistema economico-finanziario europeo
Su poche cose ho una convinzione più solida che sulla necessità di rafforzare la struttura economica e monetaria dell’Unione Europea e nello stesso tempo la competività e la posizione internazionale dell’euro.
Come ha fatto notare Paolo Gentiloni nel suo intervento, con il Next Generation EU l’Unione si guadagna un posto di assoluta preminenza tra gli emettitori di titoli di debito a livello globale. Essere attraenti per gli investitori internazionali e sviluppare il mercato comune sono due facce della stessa medaglia oltre a essere conseguenza l’una dell’altra.
A queste due priorità deve far riscontro una terza, e poco importa che non sia uno scopo statutario degli organismi di regolazione economico-finanziaria dell’Unione: perseguire e mantenere livelli elevati di occupazione. Gli interventi espansivi possono tradursi in aumento della domanda aggregata, e quindi in crescita, soltanto a fronte di politiche di sviluppo dell’occupazione, di tutela del lavoro, di lotta al sommerso, di freno del cuneo fiscale.
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