La confusione sull’introduzione del pensiero computazionale nelle scuole è grande. Non so se dipenda dalla storicamente scarsa dimestichezza della cultura italica con la parte logico-matematica del nostro cervello (e della storia del pensiero), da un magari in buona fede ma maldiretto tentativo di colmare il distacco con altri popoli, o dalla scarsa disponibilità di docenti abbastanza preparati e abbastanza coraggiosi da saper affrontare un cambio di paradigma che comunque non è più rimandabile.
Personalmente non sono mai stato contrario a che decisioni cruciali per la vita del Paese vengano affidate al voto su una piattaforma di democrazia partecipativa (è anche un concetto non estraneo al pensiero di Rodotà, se vogliamo, pur con tutti i necessari distinguo).
GitHub, come molti sanno, è la piattaforma più usata al mondo per progetti collaborativi di sviluppo software e non solo, nata dall’innesto del modello “social network” su un motore semplice e sofisticato al tempo stesso (il progetto git, parto geniale di Linus Torvalds).
Acclamare l’avvento messianico delle competenze come se fossero il contrario esatto della Realpolitik nostrana, anzi della politica tout court, lo trovo un segnale di debolezza intellettuale ancora più preoccupante dell’avallo populistico delle incompetenze.
Quello che era nato come un foglio di appunti digitale per una prima analisi dei dati aperti sul piano vaccinale Covid-19 messi a disposizione dalla Presidenza del Consiglio diventa, con un minimo di struttura in più, l’embrione di un “pacchetto” Python disponibile con licenza open e riutilizzabile/estendibile da chiunque.
Colgo l’assist di un’intervista di Gabriele Carrer a Stefano Mele per Formiche e chiedo al costituendo governo un impegno a dare la massima priorità all’innovazione e alla trasformazione digitale. Stavolta la partita non può giocarsi soltanto su MEF, Esteri, Interni e Giustizia, con una spolverata di incarichi di secondo piano distribuiti pro forma. Se è vero che mandato e autorevolezza consentono a Draghi di accantonare le storiche fisime a sinistra (digitalizzazione = perdita di posti di lavoro) e a destra (digitalizzazione = stato più forte), se non altro come contropartita per aver accettato un incarico così spinoso, allora è il momento di fare sul serio.
Qualche minuto di lavoro in più basta per trasformare le poche righe di codice scritte ieri per accedere ai dati aperti sui vaccini pubblicati dalla Presidenza del Consiglio in un mini-modulo Python riutilizzabile. A disposizione su GitHub con licenza open.
Ma dico. Esiste finalmente una piattaforma che può e deve diventare il punto unico di accesso a tutti i servizi digitali della pubblica amministrazione, una piattaforma che rispetto al livello medio dell’informatica pubblica è oro. Esiste l’app IO, ben disegnata, scalabile, open source, sicura.
Se i dati sono aperti, come in questo caso quelli messi a disposizione dalla Presidenza del Consiglio attraverso un repository GitHub, bastano poche righe di codice per estrarre informazioni, fare analisi, simulare scenari.
La giornata della memoria non è un’occasione per pulirci la coscienza o per fare virtue signaling.
Huawei diventa il primo contributor del kernel Linux per numero di changeset (1434 nella release 5.10), e il secondo per numero di righe di codice (41049) subito dopo Intel.