La confusione sull’introduzione del pensiero computazionale nelle scuole è grande. Non so se dipenda dalla storicamente scarsa dimestichezza della cultura italica con la parte logico-matematica del nostro cervello (e della storia del pensiero), da un magari in buona fede ma maldiretto tentativo di colmare il distacco con altri popoli, o dalla scarsa disponibilità di docenti abbastanza preparati e abbastanza coraggiosi da saper affrontare un cambio di paradigma che comunque non è più rimandabile.
Paradossi
Non è paradossale che quella parte dell’opinione pubblica che ha difeso il NO come presidio di democrazia non riesca ad accettare l’esito di un referendum che è esercizio di quella stessa democrazia da parte del popolo sovrano?
Personalmente ho votato NO, ma non credo che abbiano vinto l’antipolitica o l’analfabetismo funzionale. Nello stesso concorso alle urne, inaspettatamente alto, io leggo invece un trionfo della democrazia, e sono convinto che la sinistra debba ancora una volta interrogarsi sulle ragioni della propria incapacità non dico di parlare al Paese (sarebbe troppa grazia) ma di ascoltarlo, e già che c’è sulle proprie reazioni.
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